L'uomo più veloce del suono esiste!

dietro al successo dell'austriaco Felix Baumgartner, ci sono anni di lavoro, impegno e ingenti investimenti di un marchio impegnato a 360° (ed oltre) nello sport, la RedBull 

La velocità del suono è stata infranta, la notizia è arrivata non a caso in modo altisonante diffusa da tutte le tipologie dei media. Felix Baumgartner paracadutista austriaco ha compiuto un'impresa unica nel suo genere. Il base jumper già noto per essersi lanciato da piattaforme improbabili come l'edificio dalle Petronas Towers a Kuala Lumpur in Malesia o dalla mano del  Cristo Redentore a Rio de Janeiro, inoltre Baumgartner è stato il primo uomo a saltare dal viadotto di Millau in Francia

Cinque anni di preparazione per cinque minuti di freefall (caduta libera), la più spettacolare mai vista prima, tre world records infranti da un uomo solo con un unica impresa, la più veloce della storia. Dall'alto dei 39 km di distanza dal pianetB.A.S.E. 502 (codename di Baumgartner) ha dichiarato "Sometimes you have to go really high to understand how small you are" (A volte bisogna andare molto in alto per capire come piccolo tu sei). L'obiettivo è stato raggiunto e l'evento è stato seguito da 50 paesi collegati con 40 televisioni, 7.4 milioni di visualizzazioni via Youtube, migliaia i commenti dalla rete tramite i tweet, e di post lanciati su facebook. Oltre l'impresa in se, sicuramente a nessuno sarà sfuggito che su qualsiasi oggetto ripreso dalle telecamere c'era impressa la scritta RedBull, a cominciare dal nome dell'evento stesso il "redbull stratos".


Quando nel lontano 1982 l'allora trentaseienne Dietrich Mateschitz mandato in Thailandia per un viaggio di affari dalla unilever azienda tedesca produttrice di dentifricio per cui lavorava l'austriaco di origine croata al fine di curare gli effetti del jet lag gli fu fatta bere una bevanda, la Krating Daeng che a differenza dei medicinali (guariscono una cosa e ne guastano un'altra) aveva solo effetti energetici. Mateschitz, ne rimase talmente entusiasta che due anni dopo acquisì il marchio sopra citato fondando di fatto la RedBull GmbH.

Oltre all'innovativo stile della lattina, "magro ed alto", successivamente utilizzato anche dalle altre compagnie di bevande, l'azienda deve il suo successo alla massiccia campagna pubblicitaria che ammonta a circa il 30% di fatturato. Gli investimenti in pubblicità si diramano in tre canali:

Spot televisivi, radio, web molto semplici nella costruzione ma ricchi si significati e #doppisensi. Gli spot lasciano allo spettatore un agrodolce sorriso (si pensi allo spot dei quattro re magi, dove appunto il quarto porta in dono proprio una lattina di RedBull oppure allo spot in cui due ragazzini in modo scaltro si fanno rivelare dal parroco del paese le signore più "disinibite" a cui fare la corte). Tutti gli spot si chiudono con l'ormai conosciuto motto: "RedBull ti mette le aaaliii".


Il secondo canale di diffusione della bevanda è la fama cool guadagnata presso il pubblico giovane attraverso le Sampling girls, ragazze che girano per le città su automobili personalizzate con lo stile RedBull, che distribuiscono gratuitamente lattine fresche della bevanda. Solitamente all'uscita delle discoteche o dei  concerti.

Infine il terzo canale utilizzato, quello più dispendioso ma con maggiori ritorni attesi è quello della sponsorizzazione di squadre sportive o di eventi creati ad-hoc. Principalmente gli sport prediletti sono quelli estremi, come windsurfingbase jumping (appunto) e snowboarding, tuttavia negli anni non sono mancati sponsorizzazioni verso gli sport più tradizionali come il calcio (FC Red Bull Salzburg, RB Leipzig, New York Red Bulls, Red Bull Ghana, Red Bull Brasil ), l'Hockey (EHC Red Bull München) e la Formula 1 (dove possiede anche due scuderie, Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, vincendo addirittura per il momento due titoli mondiali), e dall'altra parte creando eventi più divertenti e autoironici come la "Red Bull Soap Box Race" e il "Red Bull Flugtag

Lo sport in generale e quello estremo in particolare è ciò che rende RedBull unica nella propria campagna  marketing. Le ali  sono il desiderio dell'uomo fin dagli albori, e solo gli sportivi estremi fin'ora possono dire di averne quantomeno provato le emozioni e sensazioni recate dalle stesse. Una discesa libera di 39 km compiuta  in circa 9 minuti è sinonimo di aver volato, che poi il volo è addirittura partito dallo spazio, dalla stratosfera per la precisione è solo pura astrofisica, l'aver calcolato con estrema precisione il punto di atterraggio o l'aver costruito un pallone aerostatico con la consistenza di un sacchetto di plastica è stato compito di un team pagato #fiordiquattrini da RedBull. L'azienda non ha ancora reso noto a quanto ammonta la spesa totale affrontata nei cinque anni di preparazione all'evento, ma senza dubbio i ritorni in termini di quantità di lattine vendute ci saranno assolutamente.

Nonostante la fase economico-finanziaria mondiale negativa, l'azienda sia nel 2011 che nei primi mesi dal 2012 ha confermato un aumento del 12-13 % di fatturato rispetto agli anni precedenti arrivando a vendere 4 miliardi di lattine l'anno. Non solo gli atleti quindi volano, ma anche i dati aziendali...

Per concludere, a prescindere dal fatto che gli sportivi a marchio RedBull bevano o no il drink energetico, l'azienda vuole portare il messaggio che il volo a cui si riferisce lo spot è reale, esiste, è concreto! Non ci resta che aspettare il prossimo lancio.


(l'articolo è stato scritto con una RedBull di fianco al PC)


Commenti