Apple, Samsung e Nokia in "la guerra dei prezzi"


Questa mattina, guardavo un'immagine molto semplice ma al contempo precisa nel suo messaggio, la foto in questione è questa riportata sulla destra, in primo piano due studenti alle prese di un test universitario sulle loro teste si nota la scritta Apple e Samsung, la prima rappresentata da una ragazza che tranquillamente svolge il suo compito mentre il ragazzo cerca di sbirciare. In fondo, in secondo piano un terzo ragazzo alle prese con lo stesso test, ma notevolmente in difficoltà. Tale questione mi ha suscitato simpatia e spunto per la digressione sulle teorie economiche riguardo i comportamenti predatori.

Già autori come McGee (1958) e Telser (1966) si sono occupati dei c.d. comportamenti predatori delle imprese e con questo articolo vi espongo gli estratti essenziali. 
La competitività all'interno di un mercato si manifesta attraverso il grado di concorrenza, tuttavia è sempre ottimale notare che in uno stesso settore possono operare aziende di media-piccola dimensione ed imprese di grandi dimensione. Le seconde "infastidite" dalle prime possono attuare dei comportamenti volti ad espellere dal mercato le aziende piccole questi comportamenti vengono detti, predatori poiché proprio come uccelli rapaci, l'aziende di grandi dimensioni sorveglia dall'alto la fase discendente della sua preda e quando questa è più debole ne approfitta per acquisirla o eliminarla dal mercato. Tra i comportamenti predatori più rilevanti ricordiamo: le massicce campagne pubblicitarie, gli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e le guerre dei prezzi. 

Supponiamo che esistano 2 imprese nello stesso settore in un distretto industriale.
E1= l'impresa di grandi dimensioni, ha un alto livello di capitalizzazione oltre che di fatturato;
E2= è un impresa di piccole dimensioni, con livello basso di capitalizzazione e di fatturato .

E1 vuole attuare una guerra dei prezzi in modo da espellere dal mercato E2 e quindi divenire monopolista (con i vantaggi che ne deriverebbero), per attuare questa guerra dei prezzi, E1 abbassa i suoi prezzi dei prodotti, riducendo altresì il suo livello di fatturato.
E2 per non veder perdere quote di mercato è costretto ad abbassare di riflesso i prezzi con il relativo automatico calo di fatturato.
Ovviamente tra E1 ed E2 l'azienda che può resistere maggior tempo con i prezzi bassi è E1, E2 restando per un certo lasso di tempo senza profitti, si indebolirà fino alla tragica soluzione che al fine di preservare gli asset rimanenti della liquidazione, deciderà di chiudere Il più forte ha vinto sul più debole. Tuttavia tale teoria risente di alcune critiche. Infatti le politiche predatorie sono costose ed il costo è configurabile con la perdita di profitto. C=P-P dove P sono i profitti in assenza di politiche predatorie e P i profitti (minori) derivanti da politiche di guerra dei prezzi. 
Quindi in definitiva l'azienda attuerà la politica di predazione solo se Py-Px>C;
dove:
Py è il profitto atteso che E1 ottiene se la predazione ha successo
Px è il profitto atteso che E1 ottiene se la predazione non ha successo

Come finirà la predazione di Apple e Samsung su Nokia? Basta solo pensare che il giorno 11 settembre 2012, il giorno prima dell'uscita del nuovo Iphone 5, Il Galaxy SIII di Samsung costava poco meno di 700€ il 12 settembre lo stesso smartphone in alcuni negozi on line è stato venduto al prezzo di 475€ (- 47%) ... se non è guerra dei prezzi questa!!

Antonio Savorra

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